In gita

15 anni compiuti da poco, ero in gita con la scuola, 6 giorni in giro tra Firenze- Venezia e Verona. Avevo già cominciato a fantasticare su esperienze con altri ragazzi chiuso nella mia cameretta. In albergo ero in camera con altri tre amici, 2 ancora acerbi ma Antonio aveva già qualche esperienza alle spalle, gli altri 2 si chiamavano Luca e Federico. La prima sera in camera Antonio inizia a fare lo scemo...” E adesso sega di gruppo “... “su tirate fuori gli uccelli e cominciate a segarvi”. Dopo un momento di imbarazzo fu Federico a fare la prima mossa, abbassa il pigiama e gli slip e inizia a segarsi, Luca lo segue , io tergiverso un po’, ma ecco che arriva Antonio con la sua irruenza e mi sfila pigiama e slip e urla..” forza checca non farti pregare facci vedere come ti seghi “ . La vista dei loro uccelli mi eccita, è subito duro, facciamo una sega collettiva e poi tutti a nanna. La sera dopo come da copione poco prima di dormire Antonio sale di nuovo in cattedra..” allora? Stasera a letto senza sega?” Io questa volta non mi faccio pregare, mi siedo accanto ad Antonio e mentre ci stiamo segando nome ne esco con questa affermazione....” lo sapete che se la sega te la fa un altro godi molto di più?” Antonio non mi fa nemmeno finire che mi afferra la mano e se la porta sul cazzo. “ Ok fammi vedere se è vero “. Iniziò a segarlo, un sogno che si avvera, “ Oh si è vero è molto più bello “ esclama Antonio, dopo poco più di un minuto preceduta da un rantolo ecco arrivare la sborrata di Antonio che mi finisce sulla mano, io arrivo quasi simultaneamente. Con la scusa di andarmi a lavare vado in bagno ma in realtà volevo solo assaggiare il gusto della sborra di Antonio, mi piacque tanto, ripulii tutta la mia mano con la lingua. Siamo alla terza notte, come da copione si arriva alla sega collettiva pre nanna, Luca e Federico dicono..” si ma adesso vogliamo vedere anche noi se è vera la storia della sega fatta da un altro “... “ che problema c’è?” Afferma Antonio...””abbiamo la nostra troietta con noi che stasera ci soddisfa tutti e tre”. Mentre stava dicendo questo mi aveva già afferrato per una mano facendomi inginocchiare davanti al letto. Sono seduti tutti sul letto con i cazzi in mano inizio con le mani ad afferrare a turno i loro cazzi e a menarli per bene, dai loro gemiti intuivo che gli stava piacendo. Mentre sono lì a passarmi gli uccelli fra le mani mi mi balena un’altra fantasia per la testa... “ si ma solo con le mani non ce la faccio a soddisfare tutti e tre, “ok” sentenzia Antonio.. “ usa la bocca allora “ , non finisce di dirlo che mi sono già fiondato sul suo cazzo. “Uaooo questo è di gran lunga meglio di qualsiasi sega”.. dice Antonio...”ragazzi provate la bocca di questa troietta è fantastica “. Passo così da un cazzo all’altro fino a che non svuotano le palle nella mia bocca. Ingoio tutto visto il mio nuovo amore per lo sperma.il giorno dopo in pullman mi accorgo che i tre confabulano con altri ragazzi guardando nella mia direzione con un sorrisino tra le labbra. Arrivati a sera faccio una doccia già immaginando di dover fare un mega pompino ai miei compagni di camera, ma uscendo dal bagno trovo altri due ragazzi in camera, “Vedi troietta i nostri amici hanno saputo quanto sei brava con la bocca e hanno deciso di provarti “ esclama Antonio.. mi afferra per le mani, mi stappa l’accappatoio da dosso e mi fa inginocchiare. Si mettono in cerchio intorno a me me è tirano fuori i loro uccelli, spompino tutti a turno come una Troia consumata, sono in paradiso, vedo le mie fantasie realizzarsi in un sol colpo, godono come matti a giudicare dai loro rantoli, uno dopo l’altro mi sborrano chi addosso e chi in bocca, stanco ma soddisfatto vado in bagno a rifare la doccia masturbandomi tutto il tempo pensando a quello che era successo poco prima. Ovviamente ho dovuto accontentarli (per mio sommo piacere) anche l’ultima sera.Dopo quella piacevole esperienza in gita al ritorno a scuola mi ritrovai ad essere il passatempo preferito dell’intervallo dei miei amici. Aspettavo nel bagno n.9, bussata in codice, aprivo la porta e li spompinavo a dovere. Finché un giorno al posto degli alunni entró il bidello.... ma questa è un’altra storia che merita un racconto a parte